Come ogni anno il portale di annunci immobiliari Idealista.it pubblica il suo report immobiliare nazionale per l'anno 2021.
Al suo interno si trovano anche i dati che riguardano Parma.
Il primo dato importante a proposito della nostra città , uno dei più significativi, è che, a fronte di un decremento nazionale della popolazione pari al - 0,5% , Parma è fra i pochi capoluoghi di provincia ad enumerare un incremento dello 0,9%, insieme a Trento, seguite da Milano, Lodi e Bologna (quest'ultima fra le province con la maggiore variazione).
Questo dinamismo nella crescita demografica, più alto della media nazionale, si spiega con la capacità della città di assorbire forza lavoro, ciò che ne fa un centro di attrazione della popolazione.
Con un reddito medio per famiglia di € 32.000 Parma, si pone a metà circa della classifica che vede in testa Milano con un reddito famigliare pari a € 41.900 e Trapani, fanalino di coda con € 23.000.
Idealista ci da anche il dato sul tasso di sforzo per il mercato di vendita, mostrandoci la percentuale del reddito famigliare annuo netto destinata all'acquisto della casa, calcolata su un mutuo di durata trentennale, con un tasso ipotecario medio e un contributo iniziale del 20%, nel caso di Parma la percentuale del tasso di sforzo è del 14,2%.
Nel 2021 il mercato immobiliare ha registrato un balzo delle compravendite del +34% per un totale di 748.523 transazioni (fonte Agenzia delle Entrate). Il dato di Parma anno su anno (YoY) calcolato sul periodo 16-21 è pari a + 2,6% , con una media di prezzi al mq pari a € 1.496.
Molto interessante anche il resoconto del portale Idealista.it sulla tipologia di immobili più cercata, gli attici e le case monofamiliari, così come la fascia di prezzo più contattata, da € 150.000 a € 180.000.
In conclusione, a fronte di una crescita della popolazione, di un basso tasso di disoccupazione (5,8%), risulta in crescita nella nostra città, rispetto agli anni precedenti, il numero delle compravendite e ancora stabile la media dei prezzi, il tutto favorito anche dai bassi tassi dei mutui e dagli ecobonus che hanno riacceso l'interesse per le case da ristrutturare.
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